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Politica allattamento

Politica sulla nascita, sull’allattamento materno e sull’alimentazione dei bambini

1. PREMESSA_ 3
2. FINALITA’3
3. CODICE INTERNAZIONALE OMS/UNICEF PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DEI SOSTITUTI DEL LATTE MATERNO_ 3
4. POLITICA AZIENDALE_ 5
5. FORMAZIONE_ 8
6. EMISSIONE DELLA POLITICA.REDAZIONE, VALIDAZIONE, APPLICAZIONE ED AGGIORNAMENTO_ 9
6.1 Redazione9
6.2 Validazione9
6.3 Diffusione9
6.4 Applicazione10
6.5 Aggiornamento_ 10
7. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO_ 10

1.      PREMESSA

La Fondazione IRCCS CA’ GRANDA Ospedale Maggiore Policlinico (d’ora innanzi Fondazione), sulla base dei principi di promozione della salute sostenuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dall’UNICEF e dai Piani Sanitari Nazionale e Regionale, tenuto conto che il latte materno è l’unico alimento di cui un neonato sano ha bisogno nei primi sei mesi di vita, considera l’allattamento materno una precisa scelta di salute e uno degli interventi da sostenere in area materno-infantile con il miglior rapporto costo/beneficio.

 

Le evidenze scientifiche dimostrano che l’avvio dell’allattamento materno subito dopo il parto e l’allattamento esclusivo nei primi sei mesi di vita incidono positivamente sulla salute sia della madre che del bambino, in quanto migliorano i parametri di crescita del neonato, garantiscono un miglior sviluppo neuro-comportamentale e prevengono l’insorgenza di patologie acute e croniche.
Diverse ricerche indicano con chiarezza che di tali effetti a breve ed a lungo temine beneficiano in particolar modo i neonati prematuri.

 

La Fondazione si impegna a sostenere, promuovere e proteggere l’allattamento materno lungo l’intero percorso nascita a rispettare tutti i principi e le finalità del Codice Internazionale per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno avviando nel punto nascita di maggiore complessità assistenziale della Regione Lombardia, il Progetto per il riconoscimento di Ospedale Amico dei Bambini

 

2.      FINALITA’

Scopo della Politica della Fondazione sulla nascita, sull’allattamento materno e sull’alimentazione dei bambini è definire gli obiettivi e i principi generali per la promozione del benessere materno, fetale e neonatale e per la diffusione della cultura dell’allattamento al seno, sostenendo tutte le madri, comprese quante scelgono in maniera pienamente informata di utilizzare i sostituti del latte materno.

 

3.      CODICE INTERNAZIONALE OMS/UNICEF PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DEI SOSTITUTI DEL LATTE MATERNO

In relazione ad evidenze scientifiche che documentano che la distribuzione di prodotti per l’alimentazione infantile riduce la durata dell’allattamento al seno, la Fondazione si impegna a operare nello spirito del “Codice Internazionale OMS/UNICEF per la commercializzazione dei sostituti del latte materno”, e delle successive pertinenti risoluzioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità, e si impegna a che esso venga rispettato da parte di tutti gli operatori sanitari.

Pertanto:

  • Non accetta forniture omaggio o a basso costo di latte artificiale, tettarelle, biberon, ciucci e paracapezzoli. Le piccole quantità di sostituti del latte materno e di latti speciali di cui l’ospedale necessita vengono acquistate con le stesse modalità utilizzate per gli altri prodotti.

  • Non permette alcuna pubblicità di sostituti del latte materno e/o di prodotti che violano il Codice ed è proibita l’esposizione dei marchi commerciali delle compagnie produttrici di sostituti del latte materno.

  • non permette che vengono effettuate per le donne in gravidanza e per le madri, sessioni di istruzione collettiva sulla preparazione e l’uso di latte artificiale. Nel caso la madre decida di nutrire il suo neonato con latte artificiale, verrà consigliata in modo individualizzato.

  • non permette i contatti diretti e indiretti fra i rappresentanti delle compagnie, le gestanti e le madri;

  • non accetta la donazione di campioni gratuiti o regali con sostituti del latte materno alle gestanti, puerpere e pa­renti/visitatori.

 

Per quanto riguarda gli operatori sanitari:

 

E’ loro permesso ricevere campioni gratuiti di prodotti coperti dal Codice Internazionale solo a scopo di sperimentazione scientifica, e quindi in presenza di un protocollo di ricerca approvato, anche dal comitato etico, secondo le regole vigenti in Fondazione.

  • Gli operatori, nel mantenere contatti con i rappresentanti delle compagnie produttrici di sostituti del latte materno per qualsiasi motivo, in occasione della presentazione di nuovi prodotti, di partecipazione a congressi o di collaborazione con giornali e riviste, devono far sì che questi contatti non creino conflitti d’interesse con le iniziative per ospedali e strutture territoriali amiche dei bambini per l'allattamento.

  • E’ vietato, accettare omaggi, materiale informativo, attrezzature, finanziamenti a qualsiasi titolo da parte delle compagnie produttrici di sostituti del latte materno o dai loro distributori.

  • Eventuali contributi finanziari per la formazione, la ricerca, l’acquisto di attrezzature possono essere versati dalle compagnie produttrici di prodotti coperti dal codice, ciucci e paracapezzoli, nei fondi istituzionali e saranno gestiti dalla direzione aziendale in base alle priorità dei piani attuativi, mentre la compagnia dovrà impegnarsi per iscritto a rinunciare all'uso del contributo per iniziative pubblicitarie.

 

La recente introduzione, ai fini del riconoscimento di Ospedale Amico del Bambino (BabyFriendlyHospitalInitiative - BFHI), delle Cure Amiche della Madre, volte a sostenere l’allattamento materno, garantisce la promozione di pratiche importanti per la salute fisica, psicologica e relazionale delle madri, migliorandone il decorso post partum e lo stato di buona salute a medio e lungo termine. Tali pratiche migliorano anche l’inizio della vita dei neonati e facilitano l’allattamento al seno.

 

4.      POLITICA AZIENDALE

La Politica recepisce le raccomandazioni della più recente Politica per l’allattamento, pubblicata dall’Office on Women’s Health del Dipartimento della Sanità americano1, dall’American Academy of Pediatrics2, dall’American College of Obstetricians and Gynecologists3, dall’American Academy of Family Physicians4, dal WHO5, dall’Academy of Breastfeeding Medicine6, e il Protocollo, evidence based, dei dieci passi per l’allattamento al seno dell’UNICEF/WHO di seguito sotto riportati 5,7-10

 

I Dieci Passi per proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento al seno

 

  1. Definire una politica aziendale e dei protocolli scritti per l'allattamento al seno e farli conoscere a tutto il personale sanitario.
  2. Preparare tutto il personale sanitario per attuare compiutamente questi protocolli.
  3. Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di realizzazione dell'allattamento al seno.
  4. Mettere i neonati in contatto pelle a pelle con la madre immediatamente dopo la nascita per almeno un’ora e incoraggiare le madri a comprendere quando il neonato è pronto per poppare, offrendo aiuto se necessario.
  5. Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati.
  6. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica.
  7. Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre (rooming-in), in modo che trascorrano insieme ventiquattro ore su ventiquattro durante la permanenza in ospedale.
  8. Incoraggiare l'allattamento al seno a richiesta tutte le volte che il neonato sollecita nutrimento.
  9. Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo dell'allattamento.
  10. Promuovere la collaborazione tra gli operatori della struttura, il territorio, i gruppi di sostegno e la comunità locale per creare reti di sostegno a cui indirizzare le madri alla dimissione dall’ospedale.

 

 

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato un effetto “dose-risposta” tra percorso di riconoscimento di Ospedale Amico del Bambino e miglioramento dei tassi di allattamento esclusivo al seno. Le donne che vengono dimesse da ospedali che rispettano 6 dei 10 passi indicati dall’UNICEF, allattano con una frequenza sei volte maggiore rispetto a donne dimesse da ospedali che non ne rispettano nessuno o uno solo fra questi.11-12

 

La Fondazione, al fine di contribuire al consolidamento della cultura del benessere neonatale e materno, accrescendo nelle mamme la consapevolezza che l’allattamento al seno è anche una scelta di salute, si impegna a diffondere questa Politica alle donne in gravidanza e nel post parto.

La pubblicazione di una versione sintetica della Politica, tradotta anche nelle lingue maggiormente rappresentative delle utenti che afferiscono presso la struttura, è garantita mediante volantini, poster (esposti in modo visibile in tutti i luoghi dove viene offerta assistenza alle donne in gravidanza e alle madri con i neonati), supporti informatici e sito aziendale. La versione sintetica della Politica contiene una nota che informa del fatto che le mamme che lo desiderano possono chiedere la versione integrale della politica ad un operatore, che può reperirla nell’intranet aziendale.

 

In Fondazione vengono garantiti incontri aperti a tutte le donne in gravidanza, ed alle loro famiglie, entro la 34° settimana di gestazione. Le informazioni offerte riguardano i benefici dell’allattamento materno per mamma e bambino e gli aspetti che facilitano un buon avvio (cioè gli elementi essenziali di gestione dell’allattamento al seno e delle pratiche assistenziali adottate, quali il contatto “pelle a pelle” al parto, l’importanza del il rooming-in e dell’allattamento al seno a richiesta) ed una adeguata prosecuzione nel tempo dell’allattamento, nella consapevolezza che è anche un momento di relazione tra la mamma e il suo bambino.

Vengono comunicati i rischi dell’introduzione di altri cibi e bevande nei primi 6 mesi di vita e l’opportunità di proseguire l’allattamento per due anni ed oltre fino quando madre e bambino lo desiderano.

In questi incontri vengono anche affrontate le problematiche più frequenti dell’allattamento al seno e vengono illustrate indicazioni/modalità della spremitura manuale. Vengono, inoltre, trattate la fisiologia del travaglio e del parto e vengono fornite informazioni sulle possibilità di affrontare il travaglio/parto in base a quanto previsto dalle Cure Amiche della Madre.

Le stesse informazioni vengono assicurate anche durante il corso di accompagnamento alla nascita e durante l’eventuale degenza per le donne ricoverate durante la gravidanza.

In tutti i punti di accesso o di visita nel percorso della gravidanza viene messo a disposizione materiale informativo correlato agli argomenti citati.

 

Alle donne che manifestano richieste specifiche viene offerta la possibilità di un colloquio individuale con un operatore esperto per discutere i problemi relativi all’alimentazione infantile.

 

Cure Amiche (da rivalutare) In Fondazione le donne durante il travaglio possono bere e mangiare cibi leggeri, possono muoversi e passeggiare, e, durante periodo espulsivo, possono assumere le posizioni preferite, purché non venga meno il controllo del benessere fetale e purché non insorgano complicanze per la mamma e/o il bambino.

Nella nostra struttura non vengono praticate di routine clisma evacuativo, cateterismo vescicale e tricotomia.

Tutte le donne possono accedere ad una parto- analgesia farmacologica, se lo desiderano, compatibilmente con eventuali emergenze della sala parto. Il monitoraggio del benessere fetale in travaglio viene effettuato con la cardiotocografia in continuo in relazione all’elevato numero di parti dopo gravidanza ad alto rischio, all’elevata percentuale di richiesta di parto-analgesia farmacologica ed all’impossibilità di garantire un rapporto one to one ostetrica/donna in travaglio.

Alle donne vengono garantite cure amiche mediante un approccio centrato sul nucleo familiare, con il coinvolgimento del padre e di altri familiari, ed attraverso il sostegno emotivo durante il travaglio/ parto.

 

Per le donne che hanno avuto una gravidanza normale e che vogliono accedere ad una assistenza al parto non medicalizzata, è in corso la stesura di una procedura che prevede l’assistenza autonoma da parte dell’ostetrica in un rapporto one to one, il rigoroso rispetto dei tempi naturali del parto e l’offerta di pratiche non farmacologiche per alleviare il dolore. Questo progetto nel 2012 è stato sottoposto ad una valutazione di fattibilità, e, per il 2013, sono previsti una serie di interventi che dovrebbero portare alla fase operativa nel 2014. In tutti i casi in cui per subentrate complicanze materne e/o fetali ci si debba avvalere di procedure invasive, ne viene esaurientemente spiegato alla donna il motivo.

 

In considerazione degli innumerevoli benefici del contatto continuo tra madre e neonato e della pratica del pelle-pelle, in Fondazione alle mamme che hanno avuto un parto vaginale o un taglio cesareo elettivo con anestesia loco regionale viene garantito il contatto immediato e diretto “pelle a pelle” con il bambino per almeno un’ora senza interruzioni, a meno che non intervengano motivi medici per ritardarlo o interromperlo. Se questo avviene, gli operatori sono consapevoli che il “pelle a pelle” va iniziato/ripreso appena le circostanze lo permettano.

I bambini nati da taglio cesareo con anestesia generale possono iniziare il “pelle a pelle”, non appena le donne sono in grado di accogliere del neonato.

 

Durante il contatto “pelle a pelle” le mamme, sostenute da un operatore dedicato,vengono incoraggiate a riconoscere quando i loro figli sono pronti per attaccarsi e viene offerto loro aiuto,se necessario, nel primo attaccamento al seno. Le procedure assistenziali di routine al neonato ed il bagno vengono posticipate dopo la prima poppata. Vengono spiegati ai genitori i benefici del contatto pelle a pelle e che ritardare le procedure assistenziali di routine al neonato facilita il primo attaccamento al seno

Alle madri che allattano al seno viene fornito, entro 6 ore dal parto, un aiuto pratico dalle ostetriche o dalle infermiere o dalle puericultrici.

 

Tutte le mamme devono ricevere spiegazioni su come posizionare ed attraccare al seno il bambino e su come riconoscere tutte le caratteristiche di una poppata efficace e ricevere aiuto pratico se necessario.

Viene loro spiegata l’utilità della spremitura manuale del seno e mostrata la modalità esecuzione pratica.

 

In particolare, in caso di separazione fra madre e neonato, le madri devono essere aiutate ad iniziare e mantenere la produzione di latte, spremendo il latte con regolarità per almeno 8 volte nelle 24 ore, possibilmente dalla 6° ora dalla nascita. Viene loro mostrato come spremere il latte e sono informate riguardo l’importanza di questa frequenza.

 

Alle madri che inibiscono la lattazione per scelta o su indicazione clinica vene garantito un counselling individuale. Esse vengono informate sui rischi e sulla gestione delle alternative possibili AFASS (accettabile, fattibile, abbordabile, sostenibile e sicura) e viene offerto un aiuto personalizzato nella decisione relativa all’alternativa ottimale da adottare. A queste madri, singolarmente e in area riservata, vengono spiegate e mostrate le modalità di preparazione e conservazione del latte di formula e vengono assicurate informazioni e cure rispetto al trattamento del seno.

 

Al fine di incentivare l’allattamento esclusivo al seno, durante la degenza, vengono proposti incontri quotidiani con il personale. Vengono proiettati video sull’allattamento al seno e viene consegnato un opuscolo informativo contenente tutte le informazioni previste dalla Check list postnatale. In particolare, gli operatori, sia verbalmente che con materiale scritto, sottolineano e sostengono i vantaggi dell’allattamento esclusivo al seno e gli svantaggi dell’introduzione di altri cibi o bevande prima dei 6 mesi e della possibilità di prosecuzione dell’allattamento per 2 anni e oltre.

 

Il latte di “formula” viene somministrato solo secondo prescrizione medica o per specifica decisione materna. La decisione da parte delle madri è pienamente informata, essendo consigliate sulle varie alternative con i rispettivi rischi e benefici. Non vengono mai somministrate nè acqua, nè soluzione glucosata. Come riferimento per l’uso di sostituti del latte materno e per l’introduzione di supplementazioni viene utilizzato il documento ”Ragioni mediche accettabili per l’uso dei sostituti del latte materno”. Le ragioni di un’eventuale supplementazione vengono documentate nella cartella clinica, (così come tipo di supplementazione, posologia, modalità di somministrazione) e spiegate ai genitori.

 

E’ controindicato il monitoraggio della glicemia nei neonati che non presentano fattori di rischio o segni clinici correlabili a questa situazione22. E’ allegato il protocollo per la prevenzione e la cura dell’ipoglicemia neonatale.

 

Durante la degenza viene garantito e sostenuto il “rooming-in” nelle 24 oree viene favoritoil contatto “pelle a pelle” per il maggior tempo possibile. I genitori sono informati sui benefici che comporta il Rooming-in.

L’ostetrica/o, l’infermiera/e e la puericultrice creano le condizioni ideali affinché, ogni madre che lo desidera, possa allattare usufruendo di informazioni, consigli e aiuto pratico, se necessario. L’eventuale separazione di mamme e neonati avviene solo per ragioni motivate (o per scelta pienamente informata della madre), e documentate in cartella clinica.

 

Le madri sono aiutate a riconoscere i segnali precoci di fame e sazietà del neonato, in modo che la poppata inizi prima che sopraggiunga il pianto.

Vengono informate che la poppata non deve avere limiti di durata e di frequenza) e che i neonati sani devono essere allattati quando lo desiderano, senza intervalli obbligati. Le madri sono informate che, nelle prime settimane, i neonati necessitano di almeno 8 poppate efficaci nelle 24 ore.

Le attività assistenziali sono organizzate in modo da non interferire con l’allattamento a richiesta.

 

Ai neonati a termine non vengono offerti ciucci, tettarelle e biberon e vengono date informazioni sui rischi legati al loro utilizzo. L’utilizzo del ciuccio è limitato alle procedure diagnostiche dolorose, al fine di contenere/ridurre/eliminare il dolore. Nella nostra struttura si incoraggia una “pain-free newborn care”.

Il latte materno spremuto o le eventuali supplementazione devono essere somministrate con metodi alternativi all’uso del biberon e della tettarella (tazzina, siringa, Dispositivo Alimentazione Supplementare) e il loro uso insegnato alle madri.

I paracapezzoli non devono essere utilizzati abitualmente per risolvere problemi quali dolore ai capezzoli, ragadi o capezzoli piani o invertiti. L’eventuale utilizzo deve essere documentato e motivato in cartella clinica. Le madri andrebbero informate dei rischi dei paracapezzoli e sostenute a sospendere il loro uso al più presto

 

Prima della dimissione vengono forniti alla madre i numeri di telefono per contattare, in caso di necessità, il personale esperto e vengono dati i riferimenti dei servizi dedicati per ricevere aiuto tempestivo in caso di problemi di allattamento dopo la dimissione.

Alla dimissione vengono inoltre illustrate le offerte di sostegno del territorio, in particolare i genitori vengono invitati ad iscriversi dal Pediatra di Libera Scelta il prima possibile.

E’ nostra preoccupazione informare tutte le madri dell’opportunità di usufruire dei Servizi per Bambini, Mamme e Papà dell’ASL di Milano e degli Spazi Allattamento a libero accesso nei Consultori Familiari nelle vicinanze del proprio domicilio sia pubblici che privati accreditati.

In collaborazione con la ASL di Milano la nostra Fondazione ha realizzato una rete efficace che permette alle madri di accedere presso i consultori con invio personalizzato.

Vengono date, inoltre, le indicazioni su come contattare i gruppi di auto aiuto fra mamme.

Per quanto riguarda le famiglie che abitano al di fuori del territorio milanese vengono date informazioni sui servizi disponibili nella loro zona.

 

5.      FORMAZIONE

La Politica viene promossa mediante un percorso di formazione obbligatorio e specifico per tutti gli operatori che sono a contatto con la mamma in gravidanza, la puerpera e il neonato.

 

La formazione tiene conto dei contenuti previsti dall’OMS/UNICEF relativi alla gestione dell’allattamento materno, l’alimentazione del bambino non allattato la seno, e del Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno.

Gli operatori sono suddivisi, in base al profilo professionale, in operatori informati, coinvolti e dedicati. Per ciascun profilo è prevista una formazione differenziata.

Gli operatori informati vengono istruiti per avere una competenza di carattere generale, in modo da saper indirizzare le madri alla figura professionale più adeguata.

I coinvolti vengono formati per avere le conoscenze teoriche sull’allattamento materno, per avere piena consapevolezza di come le attività di competenza possano ostacolarlo o favorirlo e per sapere a quali operatori (dedicati) indirizzare le madri per un’assistenza più specifica.

I dedicati, infine, vengono formati per avere tutte le conoscenze teoriche e le competenze pratiche per sostenere le madri, se necessario, nella gestione dell’allattamento al seno e nell’alimentazione del bambino non allattato al seno, nel rispetto del Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno.

 

La conoscenza della Politica, e del proprio ruolo nella sua attuazione, è assicurata a tutti gli operatori neo-assunti attraverso un corso di orientamento della durata di due ore, a cui devono partecipare entro una settimana dall’inizio dell’attività.

Dopo il corso di orientamento, gli operatori coinvolti ed i dedicati devono completare la loro formazione entro sei mesi dall’inizio dell’attività.

 

6.      EMISSIONE DELLA POLITICA.REDAZIONE, VALIDAZIONE, APPLICAZIONE ED AGGIORNAMENTO

Il Referente del Progetto per il riconoscimento di Ospedale Amico dei Bambini garantisce lo sviluppo dei passi necessari alla certificazione e rivalutazione della Fondazione in quanto Ospedale Amico dei Bambini,

La direzione strategica della Fondazione e quella del Dipartimento della Donna, del Bambino e del Neonato,si impegnano a garantire al referente del progetto la partecipazione agli incontri della Rete Ospedali&Comunità Amici dei Bambini per l’allattamento e a tutte le iniziative relative al Progetto promosse dall’UNICEF.

 

6.1              Redazione

Questo documento è stato redatto da un gruppo di lavoro multidisciplinare individuato dal Referente del Progetto, i cui componenti sono riportati nominalmente in prima pagina.

 

6.2              Validazione

Ai fini della sua validazione, la Politica è sottoposta dal Referente di Progetto a parere del Consiglio di Amministrazione e alla firma del Presidente, della Direzione Strategica (Direttore Generale, Direttore Amministrativo e Direttore Sanitario), del Direttore Scientifico, del Direttore Sanitario di Presidio, del Dirigente SITRA (Servizio Infermieristico/Ostetrico Tecnico della Riabilitazione Aziendale), del Direttore del Dipartimento della Donna, del Bambino e del Neonato e dei Direttori delle UU.OO.CC. che afferiscono al Dipartimento e che partecipano al Progetto.

La validazione della Politica avviene attraverso apposito incontro tra le Direzioni e il Comitato italiano per l’UNICEF.

 

In caso di nuova nomina del Presidente e/o del Direttore Generale, a questi verrà ufficialmente richiesta dal Comitato italiano per l'UNICEF la disponibilità a proseguire il Progetto, in caso di struttura in fase di valutazione, o a mantenere il progetto, in caso di struttura già riconosciuta Amica dei Bambini.

L’impegno del nuovo Presidente e/o Direttore Generale è formalizzato, anche al pari della validazione, con la sottoscrizione della Politica.

 

In caso di nuova nomina di una delle restanti Direzione, tra quelle più sopra citate, il Referente del Progetto si assicura che la stessa prenda in carico l’impegno di proseguire e mantenere il percorso in essere di riconoscimento di Ospedale Amico dei Bambini presentandole la Politica e raccogliendone la sottoscrizione.

 

6.3              Diffusione

La Politica, oltre ad essere diffusa e presentata agli operatori che hanno contatti con le donne in gravidanza, con le madri e i bambini e la loro famiglia durante il periodo di allattamento. secondo le modalità riportate nel paragrafo Formazione, è diffusa in tutta la Fondazione attraverso apposito avviso sull’intranet e opportuna pubblicazione sul sito internet di Fondazione.

 

6.4              Applicazione

L’applicazione e il rispetto di questa Politica sono obbligatori per tutti gli operatori della Fondazione che sono in contatto con le donne in gravidanza e in allattamento.

Quando si ravvisino situazioni cliniche critiche per lo stato di salute della donna e del bambino, sono giustificati eventuali scostamenti dalla presente Politica. Gli operatori sono tenuti, tuttavia, a registrare in cartella le motivazioni di tali scostamenti.

 

6.5              Aggiornamento

La Politica è rivalutata annualmente tenuto della documentazione di riferimento (es. 10 Passi della BFHI/BFCI) e dell’organizzazione della Fondazione. Se necessario, la Politica deve essere revisionata, incrementando il progressivo di una unità e sottoponendo il documento ad un nuovo iter di validazione.

 

7.      DOCUMENTI DI RIFERIMENTO

Fondazione I.R.C.C.S. Ca' Granda - Ospedale Maggiore Policlinico

P.40.780 Ipoglicemia neonatale

 

Esterni

1. U.S. Department of Health and Human Services. HHS Blueprint for Action on Breastfeeding. Office on Women’s Health, U.S. Department of Health and Human Services, Washington, DC, 2000.

 

2. Gartner LM, Morton J, Lawrence RA, et al. Breastfeeding and the use of human milk. Pediatrics 2005;115:496–506.

 

3. Queenan JT, ed. ACOG Educational Bulletin Number 258. Breastfeeding: Maternal and Infant Aspects. Committees on Health Care for Underserved Women and Obstetric Practice,

American College of Obstetricians and Gynecologists, Washington, DC, July 2000, pp. 1–16.

 

4. AAFP Breastfeeding Advisory Committee. Family Physicians Supporting Breastfeeding: Breastfeeding Position Paper

2008. www.aafp.org/online/en/home/policy/policies/ b/breastfeedingpositionpaper.html (accessed January 27, 2010).

 

5. World Health Organization, United Nations Children’s Fund. Protecting, promoting and supporting breastfeeding: The special role of maternity services (a joint WHO/UNICEF statement). Int J Gynecol Obstet 1990; 31(Suppl 1): 171–183.

 

6. Academy of Breastfeeding Medicine Board of Directors. Position on breastfeeding. Breastfeed Med 2008;3:267–270.

 

7. WHO/UNICEF meeting on infant and young child feeding. J Nurse Midwifery 1980;25:31–38.

 

8. Innocenti Declaration on the Protection, Promotion and Support of Breastfeeding. UNICEF, New York, 1990.

 

9. World Health Organization, United Nations Children’s Fund, Academy of Breastfeeding Medicine Board of Directors. Celebrating Innocenti 1990–2005: Achievements, Challenges and Future Imperatives. World Alliance for Breastfeeding Action. www.innocenti15.net/index.htm (accessed March 24, 2010).

 

10. United Nations Children’s Fund, World Health Organization. Section 1. In: Baby Friendly Hospital Initiative: Revised, Updated and Expanded for Integrated Care. World Health Organization, UNICEF and Wellstart International, Geneva, 2009. 176 ABM PROTOCOL

11. Declercq E, Labbok MH, Sakala C, et al. Hospital practices and women’s likelihood of fulfilling their intention to exclusively breastfeed. Am J Public Health 2009;99:929–935.

 

12. Merten S, Dratva J, Ackermann-Liebrich U. Do babyfriendly hospitals influence breastfeeding duration on a national level? Pediatrics 2005;116:e702–e708.

 

13. Academy of Breastfeeding Medicine Protocol Committee.Clinical protocol number #19: Breastfeeding promotion in the prenatal setting. Breastfeed Med 2009;4:43–45.

 

14. Academy of Breastfeeding Medicine Protocol Committee. ABM clinical protocol #3: Hospital guidelines for the use of supplementary feedings in the healthy term breastfed neonate, revised 2009. Breastfeed Med 2009;4:175–182.

 

15. Mikiel-Kostyra K, Mazur J, Boltruszko I. Effect of early skinto-skin contact after delivery on duration of breastfeeding: A prospective cohort study. Acta Paediatr 2002;91:1301–1306.

 

16. Righard L, Alade MO. Effect of delivery room routines on success of first breast-feed. Lancet 1990;336:1105–1107.

 

17. Eidelman AI, Hoffmann NW, Kaitz M. Cognitive deficits in women after childbirth. Obstet Gynecol 1993;81:764–767.

 

18. Howard CR, Howard FM, Lanphear B, et al. Randomized clinical trial of pacifier use and bottle-feeding or cupfeeding and their effect on breastfeeding. Pediatrics 2003;111:511–518.

 

19. Howard CR, de Blieck EA, ten Hoopen CB, et al. Physiologic stability of newborns during cup- and bottle-feeding. Pediatrics 1999;104:1204–1207.

 

20. Marinelli KA, Burke GS, Dodd VL. A comparison of the safety of cup feedings and bottle feedings in premature infants whose mothers intend to breastfeed. J Perinatol 2001; 21:350–355.

 

21. Gray L, Miller LW, Philipp BL, et al. Breastfeeding is analgesic in healthy newborns. Pediatrics 2002;109:590–593.

 

22. Wight N, Marinelli KA, Academy of Breastfeeding Medicine Protocol Committee. ABM clinical protocol #1: Guidelines for glucose monitoring and treatment of hypoglycemia in breastfed neonates revision June, 2006. Breastfeed Med 2006;1:178–184.

 

23. Academy of Breastfeeding Medicine Protocol Committee. ABM clinical protocol #2 (2007 revision): Guidelines for hospital discharge of the breastfeeding term newborn and mother: ‘‘The going home protocol.’’ Breastfeed Med 2007; 2:158–165.

 

24. American Academy of Pediatrics, American College of Obstetricians and Gynecologists. Breastfeeding Handbook for Physicians. American Academy of Pediatrics, Elk Grove Village, IL, 2006.

 

25. “Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno”.

 

26. Le ragione mediche per i sostituti del latte materno - Unicef

 

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