Libri
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Sara Roveraro Parto in arrivo Appunti di viaggio per donne in camicia da notte anche di giorno
Un libro leggero e al tempo stesso profondo, che racconta in modo preciso che cosa aspettarsi nel periodo immediatamente successivo al parto, in ospedale - quei giorni vissuti in camicia da notte in cui ha inizio la tua storia di madre - e una volta tornata a casa. Giorni cruciali perché, in modo diverso, e allo stesso tempo uguale, i temi iniziali della maternità continueranno a riproporsi per tutta la vita. Aspetti questo bambino in gravidanza, aspetterai che cresca in peso e in altezza, lo accoglierai a braccia aperte quando comincerà a camminare e poi ti ritroverai ad aspettarlo fuori da una discoteca, pensando a quale mai sarà la giusta distanza tra la tua preoccupazione di madre e il suo gusto per l'avventura. E forse sfogherai questo libro anche in altri momenti della tua vita, ripensando con un sorriso a quel rocambolesco inizio e a come il "meccanismo" sia sempre il medesimo nonostante i contenuti si trasformino nel tempo. Una lettura adatta non solo per le donne - meglio se fatta prima di partorire - ma anche per i loro compagni, per comprendere come e dove "posizionarsi" dopo la nascita del figlio in questo nuovo equilibrio familiare. È utile pure per chi si prende cura della salute della donna in gravidanza e nel post-partum: medici, ostetriche, infermieri, puericultrici, psicologi... |
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M.Caterina Cattaneo A proposito di me Il viaggio della nascita eterologa
La fecondazione eterologa, parziale o completa, sta diventando in modo crescente forma diffusa del concepimento. |
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Slivia Mobili Soldo di cacio Tempesta editore
"... il pensiero di perdere un figlio è inconcepibile, è come pensare all'acqua che scorre verso l'alto, al fuoco che congela, al sole che sorge a occidente. La mente rifiuta di elaborare l'ipotesi che Silvia ha dovuto vivere per i giorni in cui il suo Riccardo sopravviveva appeso a un tubicino, a un respiratore, a una speranza..." (Vittorio Zucconi). Una storia, un'esperienza di vita dura, difficile, drammatica; la voglia di raccontarla per condividerla con chi potrebbe trovarsi nella stessa situazione fino a diventare una sorta di guida per genitori di... "soldi di cacio". |
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Peter Durante - Elide Esposito 420 grammi Apogeo
Peter, Elicle e Federico: un padre, una madre e il loro bambino. I protagonisti di una storia di tenacia, di coraggio, di dolore - immenso - e di gioie, di delusione, speranza, rabbia, ironia. E di amore. Una storia di vita e di morte. Ma soprattutto di vita! La vita appesa a un filo di Federico, una vita cui si è aggrappato con tutte le sue forze, nonostante i suoi soli 420 grammi alla nascita - troppo pochi per iniziare a vivere sano, bello e sereno... troppi per morire. I suoi genitori non volevano che lui vivesse a tutti i costi, ma lo hanno sempre accompagnato, difeso dall'ignoranza e dalla banalità, sostenuto nell'irrazionale desiderio di vivere. Pronti a accettare "il più innaturale degli addii", se Federico l'avesse voluto, avesse ceduto. Federico, contro ogni aspettativa, ha ormai un anno e mezzo, è un bimbo vispo, attento, solare nello sguardo, straordinariamente bello! Ha vinto tante battaglie, ma di fronte a sé ha ancora tante incognite. Suo papà e la sua mamma hanno scritto questo diario per lui, nella speranza che un giorno lo potesse leggere, e per loro, perché la scrittura li aiutava a sopravvivere. Oggi desiderano che questo diario, la loro storia, di cui non tacciono nulla, serva a altri genitori di bimbi "nati all'inizio di una salita", spinga a interrogarsi su temi etici e sociali estremamente attuali, sostenga la ricerca e la medicina, perché in futuro casi come il loro possano trovare una via più facile e meno dolorosa. |
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Giovanna Cavalletti Laura Marsilio
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Annalisa D'Apice Prematuro coraggioso Booksprint
Storia di mio figlio nato solo alla 23 esima settimana di gestazione e delle nostre paure angosce... che tutto questo possa essere d'aiuto a tanti genitori che stanno affrontando la TIN proprio in questo momento. ricordate l'unione fa la forza....
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Annamaria Giustardi Bambino d'inverno Marsilio
Elena è una madre "diversa", ha avuto un figlio "diverso", nato prematuro, piccolo, più simile a un lombrico che a un figlio di uomo, di cui non sa nulla, neppure se sopravviverà. Questa nascita tragica e i mesi che seguono le permettono di riprendere contatto con il proprio passato irrisolto, in una sorta di viaggio fino al riconoscimento dei propri limiti. Ritornano in lei le storie dell'infanzia, con le favole e le principesse, le corse al mare e lo strano rapporto con la madre, rigida e chiusa in se stessa. Riemerge il ricordo della morte del padre, evento drammatico vissuto nella solitudine e nell'abbandono. Ritorna il pensiero - quasi ossessivo - dell'altro figlio, prima abortito in nome di un finto amore, poi dimenticato. |
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Anna Sartorio L'arca di Nina TEA
Alla nascita Nina presenta condizioni generali molto gravi: pesa meno di un chilo, non riesce a respirare autonomamente e ogni giorno è soggetta a gravissime crisi cardiache e respiratorie. È dentro un'incubatrice, la sua "Arca"; la tiene in vita un apparecchio di ventilazione che, attraverso un sondino inserito nel naso, le spinge aria nei polmoni. Un catetere nell'ombelico la nutre e ha monitor, sonde, tubi e flebo dappertutto. Anna, sua madre, le sta accanto, le parla, la tocca, la tiene vicina nella disperata lotta per la sua sopravvivenza. Un racconto drammatico, sincero e commovente, dal finale ricco di sorprese e di emozioni. |
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Gabrielle Coppola, Rosalinda Cassibba La prematurità Carocci editore
Il bambino nato prematuramente viene al mondo con gli organi fortemente immaturi. Accanto al rischio di eventuali danni a carico del sistema nervoso e di altri che possono compromettere lo sviluppo e l'adattamento del piccolo, vanno presi in considerazione anche i pericoli sul piano dello sviluppo psicoaffettivo. Un bambino che è stato salvato dalle "macchine" evoca infatti nei genitori, soprattutto nella madre, sentimenti particolari e spesso contraddittori. Al senso di colpa legato alla propria incapacità di generare un bambino "perfetto", si aggiungono il desiderio di recuperare al più presto il tempo perduto, le ansie per i possibili esiti di sviluppo e la paura di non essere in grado di assicurare al figlio le cure di cui necessita. |
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Maria Serenella Pignotti Nato piccino picciò Le lettere
L'assistenza e la cura del neonato piccolissimo |
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Ornella Caccia, Maria Giulia Torrioli, Roberto Bertolini Pensieri prematuri Borla
Uno sguardo alla vita mentale del bambino nato pretermine
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Giacomo Magrograssi Le carezze come nutrimento Dalai Editore
Sin dalla nascita siamo estremamente sensibili alla qualità e alla quantità delle carezze che riceviamo. All'inizio si tratta soprattutto di contatto fisico attraverso le mani di chi accudisce, di odori e di sapori; poi, pian piano, ci allontaniamo dal contatto diretto e il riconoscimento si fa più simbolico, diviene carezza la parola che ci viene detta e il sorriso che ci viene fatto. Il nostro rapporto con questo speciale tipo di nutrimento, la nostra "dieta" abbondante o scarsa, equilibrata o meno, segnerà il nostro modo futuro di essere soddisfatti e di provare piacere, di recepire le carezze che ci vengono fatte da adulti e di farne a nostra volta. |