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Il Robot e la Carezza

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Fondazione Vodafone e Fondazione Ca’ Granda Policlinico, in collaborazione con Aistmar Onlus, hanno presentato  il progetto ‘Il robot e la carezza’ con cui il Reparto di Neonatologia della Clinica Mangiagalli si è dotato di un sofisticato robot che assicura preparazioni farmacologiche più sicure, e libera tempo e risorse per la cura dei neonati.

La Fondazione Vodafone Italia nasce nel 2002 dalla volontà dell'azienda Vodafone Italia di creare una struttura autonoma completamente dedicata ad attività di solidarietà sociale a favore della comunità e dei soggetti in situazioni più disagiate.tn Immagine15

 

Nell'ambito della sua attività, la Fondazione Vodafone ha deciso di indire un concorso lasciando ai suoi utenti la scelta di quali siano i progetti più meritevoli. Il progetto “ ll Robot e la carezza” è stato finanziato grazie all’iniziativa ‘Ricarica Insieme’, a cui hanno partecipato i Clienti Vodafone. Per ogni euro donato dai Clienti, Fondazione Vodafone ha contribuito con un ulteriore euro, per un totale di 600.000 euro interamente devoluti ad Aistmar Onlus.  

 

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IL ROBOTtn Immagine11

Nel Reparto di Neonatologia della Clinica Mangiagalli, uno dei più grandi in Europa, vengono somministrate ai neonati ricoverati circa 125.000 terapie l’anno, di cui circa 42.000 per via endovenosa, con un elevato numero di prescrizioni mediche e l’allestimento da parte del personale infermieristico di preparazioni farmacologiche complesse.

Obiettivo del progetto è stato  quello di dotare il reparto di Terapia Intensiva Neonatale di un sistema di preparazione delle infusioni endovenose completamente robotizzato, una nuova frontiera nella medicina ospedaliera. Lo strumento, denominato IV Station e brevettato dalla Health Robotics, è composto da un braccio robotico antropomorfo e da un software che permette di programmare il dosaggio esatto per le preparazioni da iniettare. Con questo sistema si possono preparare terapie in condizioni di assoluta sterilità e con un margine di errore di gran lunga inferiore a quello umano, eliminando la maggior parte delle operazioni per la preparazione dei farmaci e limitando l'intervento umano al caricamento del dispositivo. Grazie al Robot è possibile sollevare il personale infermieristico da questi compiti gravosi e dispendiosi, in termini di tempo, lasciando maggior spazio per l'umanizzazione delle cure, all'educazione e al convolgimento dei genitori, in preparazione alla dimissione e al ritorno a casa.

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LA CAREZZA

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Affidare al robot l'incarico di preparare le terapie in modo automatizzato consente al personale infermieristico di poter dedicare molto più tempo all'assistenza e alla cura del neonato e della sua famiglia. In tal modo è quindi possibile coinvolgere maggiormente i genitori nella cura del proprio bambino, sostenendo precocemente le capacità dei genitori e rendendoli protagonisti attivi nell’accudimento dei figli, in particolare rispetto all’igiene, all’alimentazione e alla promozione dei ritmi sonno-veglia, facilitando un ritorno a casa più sereno.

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IL CENTRO NUTRIZIONALE

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Il terzo intervento del progetto prevede l’istituzione di un Centro Nutrizionale attrezzato con le più moderne attrezzature, a cui afferiscono le diverse figure professionali con competenze specifiche nel campo della nutrizione, aspetto particolarmente critico per il futuro sviluppo e il “recupero” del neonato pretermine negli anni successivi. I bambini affetti da problemi nutrizionali e che quindi necessitano di follow up gastroenterologico-nutrizionale saranno seguiti presso questa nuova struttura, in cui potrebbero essere accolti anche bambini che provengono da altri ospedali e dal territorio, configurando così un Centro di riferimento per la diagnosi e la cura delle patologie complesse ad interesse nutrizionale.

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